Iconico ma accessibile, così il divano cambia pelle - Economy Magazine

2022-09-03 10:11:52 By : Mr. Alan Lee

Giovane, innovativo e sostenibile. Sofable by Mantellassi porta l’alto artigianato toscano a un pubblico smart con prodotti personalizzati di altissima qualità a prezzi competitivi, snellendo la catena di distribuzione e puntando molto sui social

È  sempre interessante vedere come un brand storico possa rinnovarsi e cambiare pelle o aprirsi a nuovi mercati e nuovi target sotto la spinta delle nuove generazioni. È quello che sta accadendo allo storico marchio nel settore divani e arredi di lusso d’alto artigianato toscano Mantellassi 1926, in seno al quale è nato Sofable by Mantellassi, il brand con focus sui divani iconici, personalizzabili e sostenibili a prezzi accessibili. Autori di questa “rivoluzione” in casa Mantellassi, da sempre caratterizzata da un approccio più classico rivolto soprattutto al mercato estero, tre giovani ragazzi, Marco e Giulio (gemelli 32enni) e Carlo, 23 anni, che insieme con la madre Roberta, hanno preso le redini dell’azienda di famiglia, giunta con loro alla quinta generazione, dopo la prematura scomparsa lo scorso agosto di Nicola Remo Mantellassi, titolare dell’azienda fondata dai suoi avi nel 1926.

Un brand, Sofable by Mantellassi, che ha l’obiettivo di portare il valore dell’artigianato a un pubblico più giovane e smart, con prezzi più accessibili snellendo la catena di distribuzione, come spiega a Economy Carlo Mantellassi, 23 anni, che segue la parte strategica e finanziaria dell’azienda. «L’eredità della Mantellassi 1926 è straordinaria, con tutte le competenze degli artigiani locali che hanno sempre lavorato con la nostra famiglia e che continuiamo a coinvolgere anche nei prodotti del nuovo brand, ma abbiamo voluto differenziarci sullo stile e sulla strategia commerciale. Abbiamo iniziato a pensare a nuove collezioni più moderne con l’obiettivo del comfort, con uno stile pulito però caloroso, quindi non asettico come ogni tanto si vede in giro, ma proponendo prodotti particolari, iconici».

Parallelamente si è portato avanti anche un cambiamento di rotta a livello commerciale. «Il brand storico si è specializzato soprattutto nell’export, noi con Sofable abbiamo invece voluto concentrarci sull’Italia e sul contatto diretto col cliente finale. L’export d’altronde, e la guerra in Ucraina lo sta dimostrando in tutta la sua drammaticità, comporta anche rischi sociopolitici e macroeconomici che non si possono controllare. Potendo contare sulla consulenza diretta da parte della casa madre, i clienti Sofable possono acquistare il proprio divano senza intermediari, risparmiando tutti i costi normalmente destinati ai rivenditori. Così noi, che in Italia neppure potevamo contare su una rete vendita, essendo Mantellassi 1926 rivolta soprattutto al mercato estero, abbiamo scelto di essere innanzitutto un b2c e di parlare, oltre che con designer e architetti, anche direttamente al cliente finale italiano e lo abbiamo fatto puntando tutto sull’e-commerce. E ovviamente sulla comunicazione, soprattutto attraverso i social media, proponendo un prodotto di altissima qualità a un prezzo ultra competitivo sul mercato del mobile e dell’arredo di alto livello».

Un punto di svolta importante per Sofable la collaborazione con l’influencer Camihawke, fenomeno social da 1,3 milioni di follower, che, sottolinea Carlo Mantellassi, ha dato una buona spinta al brand sul grande pubblico. «Il progetto Sofable viene pensato attorno al 2016 e nel 2017 abbiamo creato il primo sito di e-commerce», spiega.

«A quel punto, come tutti i buoni progetti, lo abbiamo limato e modificato via via, cercando di essere sempre più convincenti nei confronti del pubblico, obiettivo che abbiamo raggiunto a partire dal 2019, da quando cioè grazie alla collaborazione con Camihawke abbiamo cominciato ad avere una certa visibilità. Quest’anno a giugno abbiamo inserito in ordine quasi un milione di euro, contro i 700mila euro di fatturato totale dello scorso anno e i 250mila di quello precedente». I canali social, che convogliano ben il 90% della comunicazione del brand, mentre per la restante parte ci si sta muovendo per approcciare la stampa tradizionale, permettono anche di avere un rapporto più diretto e franco con i clienti. «La trasparenza è uno dei valori che più viene riconosciuto dai follower al nostro progetto (i nostri clienti possono seguire tramite social le varie fasi di lavorazione dei prodotti che hanno ordinato, che ovviamente sono sempre personalizzati e vengono consegnati mediamente a distanza di 6-8 settimane dall’ordine), un valore a cui teniamo molto e che portiamo avanti anche con altre iniziative. Fra queste, la visita al nostro showroom principale di Gello, nel cuore di quel territorio ricchissimo di maestranze che è il Pistoiese, dove organizziamo dei tour per i visitatori, per poi portarli anche nel vicino sito produttivo, dove possono toccare con mano i materiali e il prodotto dalla A alla Z e vedere all’opera i nostri straordinari artigiani locali».

Proprio la filiera è un’altro dei capisaldi di Sofable, che dopo il debutto solo online, ha aperto a Milano, durante la Design Week, il primo punto vendita fisico Sofable, rampa di lancio per l’apertura di nuovi negozi nelle principali città italiane e di un progressivo smarcamento dall’azienda madre per diventare un brand completamente indipendente. La filiera è e continuerà a essere rigorosamente made in Tuscany con una produzione che avviene per la quasi totalità in azienda e, lì dove non si riesce internamente, affidandosi ai fornitori del territorio. D’altronde siamo nel triangolo Pistoia, Quarrata, Firenze e non lontano si trova il distretto del mobile di Ponsacco. Per quanto concerne le materie prime, fatta eccezione per qualche particolare tipo di legname, l’80% del legno utilizzato arriva dall’Italia e il 90% dei tessuti da Prato, a un tiro di schioppo, a parte qualcosa dalla Lombardia e dalla Gran Bretagna. Mentre il poliuretano (sostenibile) viene prodotto da un’azienda toscana che lo ricava dai vegetali. «La sostenibilità per noi è un aspetto fondamentale, abbiamo un progetto specifico al riguardo, Naturalia, e abbiamo avviato un processo di incubazione ad Arezzo per offrire prodotti di qualità il più possibile rispettosi dell’ambiente e mettere a punto un divano completamente ecosostenibile, con l’obiettivo di produrre entro il 2023 un’intera collezione di divani ecosostenibili». La difficoltà maggiore contro cui al momento il brand si sta scontrando è sostituire la piuma con un materiale simile ma di origine vegetale, in quanto i nuovi materiali oggi disponibili inficerebbero la durabilità del divano, altro pilastro delle produzioni Sofable, fatti per durare molto a lungo. Aspetto quanto mai apprezzato da chi sceglie il brand, capace di offrire divani di design realizzati artigianalmente con un rapporto qualità-prezzo davvero molto interessante (basti pensare che Placido, il modello più iconico della collezione che unisce il design al comfort, con linee dritte ma rigonfie, quindi dall’aspetto non asettico ma caldo, per un tre posti con tessuto normale costa circa 5-6mila euro).

Oltre a questo piacciono molto anche i servizi accessori offerti al cliente. «Non diamo a chi ci sceglie soltanto un prodotto, ma anche una serie di servizi, come la consulenza da parte dei nostri designer e architetti. Avendo scelto essenzialmente il canale dell’e-commerce, non ci relazioniamo più solo con designer e architetti, ma anche con i clienti finali, spesso liberi professionisti fra i trenta e i cinquant’anni che vogliono acquistare divani di qualità senza spendere un capitale, che hanno bisogno di essere presi per mano e accompagnati, consigliati, motivo per cui il nostro in realtà è più che altro un e-commerce vetrina, visto che per l’acquisto effettivo passano mediamente sempre un paio di settimane di consulenza». I risultati si vedono, con numeri in costante crescita e già alcuni fondi di investimento interessati a far crescere il brand e con i quali Sofable ha cominciato a dialogare.

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