Coronavirus, la toelettatura si sente messa da parte. Da Licata, la storia di Linda: "Non sanno cos'è il nostro lavoro"

2022-08-20 12:54:06 By : Ms. Niki Hsu

AGRIGENTO – Il 4 maggio è il giorno che inaugurerà la cosiddetta “fase 2” dell’emergenza Coronavirus. Se ne sono dette tante su questa nuova “tappa” della pandemia: la fase della convivenza, dell’allentamento delle misure di sicurezza, di un ritorno a una “quasi normalità“. Tra concessioni per i cittadini e riaperture di alcune attività, il nuovo decreto ha però lasciato qualche situazione in stallo (oltre alla poca chiarezza su cosa è permesso e non è permesso fare).

Tra queste, spicca l’allarme lanciato dai toelettatori di tutta Italia, i quali, secondo le disposizioni governative, dovrebbero riaprire dal primo di giugno. Come barbieri ed estetisti, anche i toelettatori hanno lo stesso codice Ateco delle due categorie appena citate, rientrando, di fatto, nei cosiddetti “servizi alla persona“. Ma la situazione, secondo le parole degli appartenenti alla categoria, non è proprio come i freddi codici possono lasciare intendere.

“Aprire gli occhi“, è il messaggio che arriva direttamente da Licata, in provincia di Agrigento. È un messaggio forte e diretto al Governo siciliano, affinché possa fare qualcosa in più di quello nazionale, quello lanciato da Linda Lus, da 19 anni perno della toelettatura di Licata con il suo centro dedicato “Animal’s Planet“, che non ci sta alle disposizioni del governo e che ha voluto lanciare il suo grido d’aiuto alle istituzioni. Un grido che non riguarda solo lei, ma tutto il settore di cui fa parte.

“Partiamo dal presupposto che il toelettatore lavora su appuntamento, con nessun contatto con le persone, se non nel momento in cui avviene la presa del cane, alla stregua di qualsiasi altra consegna a domicilio. Non si crea alcun assembramento. Da considerare che i toelettatori lavorano in maniera individuale. Inoltre, utilizzano i famosi dispositivi di sicurezza indipendentemente dal Coronavirus. L’unico contatto diretto che abbiamo è quello con l’animale. Le nostre sale e attrezzature sono costantemente igienizzate e sterilizzate“, ha fatto chiarezza Linda sul perché non avrebbe senso tenere chiusi i centri di toelettatura.

“Chiediamo, al di là della riapertura, di non essere inseriti nel gruppo dei ‘servizi alla persona‘, bensì in quello dei ‘servizi veterinari‘. Noi coadiuviamo i veterinari e per questo stiamo cercando di essere assimilati a loro“, non solo estetica per cani, dunque, ma un vero e proprio servizio medico per i nostri amici a 4 zampe. Per quanto riguarda gli aiuti ricevuti dal governo, Linda ha detto di “avere ricevuto i famosi 600 euro, che però sono serviti a poco per fronteggiare le spese che dobbiamo affrontare anche nel periodo di chiusura. Le bollette continuano ad arrivare comunque in maniera cospicua; a queste aggiungo elettricità e acqua e quant’altro“.

Non solo spese e tasse pressanti nel momento più difficile, ma anche una chiusura nel momento peggiore per il settore. Infatti, secondo le parole della donna, “questa è la stagione per noi di maggior lavoro. Avevamo già acquistato tutti i materiali per poter lavorare (shampoo, lozioni), che fortunatamente hanno delle scadenze lunghe, ma sono al momento inutilizzati. A questi aggiungo gli antiparassitari, che sarebbero serviti soprattutto in questo periodo, tremendo dal punto di vista dei parassiti. Anche per questo premiamo per la nostra riapertura“.

Linda ci ha raccontato anche un aneddoto sul suo lavoro, che dovrebbe far riflettere sulle reali motivazioni per le quali i toelettatori spingono per la riapertura. Motivazioni che vanno ben oltre il semplice (ma altrettanto grave) problema economico. “Ho avuto una cliente anziana con un figlio disabile, che si sono ritrovati i cani infestati da parassiti. Non hanno potuto provvedere autonomamente a ripulirli. Armata di guanti e mascherina, sono dovuta andare io nella loro abitazione a dar loro una mano nell’esecuzione di tutti i trattamenti necessari“. Un evento rischioso tanto per l’animale, quanto per i padroni, indeboliti anche dalle loro precarie condizioni di salute.

Per quanto riguarda il futuro dell’attività e della sua famiglia, Linda ha parlato del fatto che “la mia attività compirà 19 anni il 3 maggio. Da qui a breve la situazione non è per nulla facile. La mia famiglia non ha altre entrate se non questa, dato che l’azienda la gestiamo io e mio marito e dobbiamo mantenere due figli. Abbiamo anche un negozio attiguo alla toelettatura, che fortunatamente, durante la mezza giornata di apertura, ci permette di portare il mangiare a casa. Il perdurare di questa situazione, però, non ci permetterà di avere un tenore normale di vita, a noi come a tanti altri nella nostra situazione. E non mi riferisco solo ai toelettatori. Noi, come estetisti, barbieri e parrucchieri, siamo stati mesi all’angolo“.

Infine, la richiesta al Governo regionale. “Tante regioni stanno lavorando autonomamente per una riapertura già dalle prossime settimane. Per questo chiediamo aiuto, non tanto al Governo centrale, quanto a quello regionale. Oltre al disagio economico, pensiamo anche al disagio degli animali. Cani e gatti, in questo momento in particolare, hanno bisogno di cure igieniche periodiche. Per esempio, attualmente i cani sono in muta e quindi devono alleggerire il pelo della stagione invernale. Abbiamo cani infeltriti, pieni di peli, polvere e soprattutto batteri a dosso. Ci viene tanto decantata l’igiene e non possiamo darla agli animali che teniamo in casa. Inoltre, noi effettuiamo pure i cosiddetti bagni medicati, che sono riservati agli animali con patologie cutanee e che non possono essere sospesi per mesi. È un trattamento sanitario che il veterinario non può fare e, per questo, si deve affiancare a noi“.

“All’Ars è stata presentata una mozione per la nostra riapertura – conclude Linda –. Tanti deputati si sono pronunciati a nostro favore. Chiediamo solo di poter lavorare in sicurezza, come abbiamo sempre fatto. Al Governo regionale chiediamo un’apertura mentale su quello che è il nostro lavoro e un’apertura fisica dei vari centri sparsi in tutta l’isola“.

Fonte immagine Facebook – Animal’s Planet Licata